Trasparenza for dummies


È difficile basare una campagna elettorale, o un programma politico,  sulla trasparenza. La trasparenza è un concetto astratto, apparentemente distante dalla nostra vita quotidiana. Un concetto da “intellettuali (o marziani) della politica” che il comune cittadino (a cui servono soluzioni concrete e immediate ai problemi di tutti i giorni) non è, si ritiene, in grado di apprezzare. Con la trasparenza – come con la cultura, direbbe qualcuno – non si mangia.

Se però esaminiamo nel concreto gli effetti della trasparenza, i suoi vantaggi ci appariranno più appetibili e meno distanti. Nella pratica, trasparenza significa mettere il cittadino nelle condizioni di verificare l’operato di chi governa. Direttamente da casa propria (grazie a Internet) o facendone semplice richiesta all’amministrazione, in un regime trasparente chiunque di noi può consultare tutta la documentazione relativa ad attività che consumano soldi pubblici – quali gare di appalto e curriculum lavori delle imprese partecipanti, remunerazione di incarichi e consulenze, partecipazioni in società controllate dal Comune con relativi  bilanci e dirigenti-, riuscendo così a controllare come viene amministrato il bene pubblico, di cui siamo tutti “comproprietari”.

Ma non c’è solo questo aspetto. Vista in positivo, la trasparenza promuove il dialogo e quindi la fiducia dei cittadini. Poiché posso (come cittadino) verificare in modo diretto ciò che accade in Comune, mi sento in grado di chiedere e ottenere spiegazioni, e considererò l’amministrazione del bene pubblico come un’attività di cui sono partecipe e non antagonista. Poiché so (come amministratore) che il mio operato è costantemente sotto gli occhi di tutti, presterò più attenzione a fare scelte giustificabili, e tenderò a consultare i cittadini e a incoraggiarne la partecipazione, spesso migliorando la qualità del mio lavoro.

In molti casi la trasparenza serve anche a rassicurare l’opinione pubblica, rispondendo a timori e sospetti che, anche fossero non giustificati, esistono e vanno affrontati. Un caso interessante è quello del Comune di Pordenone che sul proprio sito pubblica  un monitoraggio continuo dei campi elettromagnetici derivanti da sorgenti a radiofrequenza. Questo al fine esplicito di “conoscere i livelli di fondo di campo elettromagnetico presenti nelle diverse zone del Comune, fornire informazioni ai cittadini sui livelli di inquinamento elettromagnetico, valutare  gli incrementi dovuti alla realizzazione/ attivazione di nuovi impianti di telefonia mobile, valutare eventuali zone “critiche”.

In conclusione, la trasparenza promuove una rivoluzione copernicana, che mette il cittadino al centro della vita pubblica, restituendogli il controllo sul modo in cui vengono esercitati i poteri che ha delegato con le elezioni.

Quindi, è vero: con la trasparenza non si mangia. Però, come con la cultura, si vive molto meglio.

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