Siamo noi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo


Citare Gandhi parlando di un’iniziativa come PuliAmo Rignano può sicuramente apparire presuntuoso o esagerato — e probabilmente lo è. Però (che posso farci?) è proprio questa la riflessione sintetica che mi sento di fare pensando all’allegra giornata di ieri.

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Gli insegnamenti che possiamo trarre da questa prima iniziativa sono tanti e tutti positivi. Sicuramente ieri abbiamo toccato con mano almeno tre cose:

Abbiamo visto che se vogliamo che le cose cambino, dobbiamo smettere di lamentarci e farcene carico noi per primi. Scaricare le responsabilità non serve. Muoviamoci e diamo l’esempio.

Abbiamo visto che i segnali contano e, se lanciati onestamente e con convinzione, vengono correttamente recepiti dai cittadini. Non si trattava solo di rifuti, ma di rispetto per il territorio e per noi stessi. Era ed è chiaro.

Soprattutto, abbiamo visto che la gente è pronta a partecipare e desidera essere coinvolta in un progetto di cittadinanza comune e condiviso. Il paese appartiene a tutti quelli che lo abitano e le condizioni in cui versa ci interessano.

Grazie quindi ai cittadini, tanti, che dalle 7 di mattina (di sabato, ma non avevano niente di meglio da fare!?) sono passati in Comune per unirsi alle squadre di lavoro e hanno lavorato seriamente per tutta la mattinata (le foto lo testimoniano).

Cittadini di tutte le provenienze, rignanesi storici e di più recente acquisizione, italiani e stranieri hanno lavorato con convinzione ed energia, raccogliendo cartacce e plastiche, ma anche eliminando terriccio ed erbacce, svuotando fossi e segnalando discariche abusive o altri problemi.

Grazie alle tante persone che, pur non partecipando fisicamente all’iniziativa si sono avvicinate a noi sorridendo e ringraziandoci per il lavoro che facevamo. Personalmente ricordo l’entusiasmo e le parole di una abitante nelle prossimità di Via Falisca (“State facendo una rivoluzione!”) e il sorriso dei tanti passanti, in auto e a piedi.

Grazie ai volontari che hanno portato torte, bevande, e altre delicatezze per allietare la “merenda” a metà mattinata e le persone che pur non potendo lavorare hanno seguito la logistica, accolto e indirizzato i partecipanti, distribuito le magliette.

Grazie, infine, agli operatori ecologici che, contagiati dall’entusiasmo dei cittadini, ci hanno seguito e aiutato. Da oggi sanno che il loro lavoro è importante per tutti noi e hanno un incentivo in più per farlo al meglio e pretendere di essere messi nelle condizioni perché ciò accada.

Facciamo in modo che questo capitale di entusiasmo non vada perduto.